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L' inverno su Marte

by Karcavejia

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1.
Supernova 02:27
La luce di una stella non oso immaginare ma so che tu lo puoi, ci sei così vicino Se ti guardi intorno forse c'è la Terra, non te lo ricordi qual è il suo destino? Uomo dello spazio non sei più tornato, qui mi dicono tutti che sei impazzito, ma lo sono anch'io, che ti invidio tanto e continuo ad aspettare il tuo ultimo messaggio "Alfa chiama base... Mi spiace ma non torno, la Terra non è il posto in cui sognavo di abitare. Alfa chiama base... Mi spiace ma non torno, non vale più la pena di cercare un altro mondo, troverò la pace su una luna di Giove, non permetterò che si ripeta tutto!" Quanto è lungo il viaggio da Venere a Marte? Quando finisce? Da dove riparte? La grande menzogna dell'umanità di certo è morta e non ritornerà. Alfa Centauri, non tornare indietro, aprici gli occhi e non tornare più, Alfa Centauri non tornare indietro, salvaci tutti e non tornare più!! Aspetto ancora il giorno in cui vederti luccicare e subito sparire in una stella cadente. Io sorriderò, ma non dirò niente Finché non esisti tu vivi per sempre
2.
Sono stato ingannato dalle fotografie, il bianco e nero trasforma in leggenda anche la vita di chi ti è vicino. Poi scopri che non è così, che non esiste soltanto nei film, che anche "casa" a volte non è sicura e non c'è niente che unisca di più della paura. Avrei voluto, avrei potuto, sarebbe stato il minimo... Quante cosa sono andate ma poteva andare peggio, un perduto ed ingrato figlio è così che mi sento, certe "cose" non son "cose" e non so qual è il motivo. È una guerra nucleare, un funerale o la vigilia di Natale che mi fa strizzare l'occhio a certi buoni sentimenti. Forse  non sono tutti male i miei parenti, forse se sorridessi non vedresti solo denti e se mi lasciassi andare forse mi perdoneresti! Neanche un minuto avrei voluto vederti stare in bilico, quante cose sono andate senza che me ne accorgessi, ti avrei fatto ridere per fotografarti, certe "cose" non sono "cose", senza te non c'è rimedio.
3.
Strati 03:21
Correre veloce fino a perdere la pelle, in quale strato del mio corpo sta il ricordo? Veloce come luce del mattino nel deserto dei miei occhi senza pianto. Respirare forte fino a rompere le corde del mio urlo soffocato dalle foglie di una giungla di pensieri avvelenati, cresciuta attorno a certi miei segreti. Quanti desideri orribili ho dovuto concepire per provare a non morire affogato in questo mare in cui ogni cosa può far male ogni cosa qui fa male. Fuggo dentro questo labirinto dove gli specchi sono stati rotti tutti ogni grinza che rivedo sul mio volto è una frase dal sapore vergognoso Sillabe e parole scritte nelle mie pupille, in quale lato del mio sguardo cadrà il mondo? Nascosto nella nebbia del mattino, nel giardino dei fanciulli senza fiato, cucirò la notte con il filo dei discorsi  per coprirmi e sentirmi più forte di questa giungla di pensieri avvelenati, senza la quale non saremmo più gli stessi!
4.
Siberia 03:23
Il ghiaccio si confonde con il cielo, con gli occhi e quando il buio si avvicina vorrei rapire il freddo in un giorno di sole che potrebbe tornare in un attimo solo. Forse stanotte, se avro' attraversato la strada che non posso vedere poi in un momento copriro' le distanze per raggiungere il fuoco vivo sotto la neve. I nostri occhi impauriti nelle stanze gelate, al chiarore del petrolio bruciato e oltre il muro il silenzio, oltre il muro solo ghiaccio e silenzio. Aspettero' questa notte pensandoti, nascondendo nella neve il respiro, poi in un momento diverso dagli altri io copriro' il peso di queste distanze... di queste distanze... di queste distanze... Di queste distanze...
5.
Ho creduto ciecamente a quello scritto dentro gli occhi tralasciando tutto il resto, lasciando parlare i fatti. Porto segni sulla faccia che rivedo in uno specchio, son cresciuto troppo in fretta, ora vivo di ricordi di una vita che non c è e che forse mai c'è stata. Ho ascoltato attentamente quel che c'era da sentire, le parole in certi casi son più fredde della neve che mi bacia sulla fronte in questa sera di novembre che è il vuoto intorno a me ed il gelo nella mente. Attimi sospesi istantanee che sbiadiscono nei ricordi senza echi. Ho imparato ad aspettare ed ho saputo perdonare uno sciame di persone che in silenzio son passate. Io rivivo in ogni istante le emozioni di un momento, di una vita che non c’è  e che forse mai c’è stata. Dentro me c è buio pesto travestito da risata.
6.
Chimera 02:20
Sembrava estate, ma era solo Aprile, noi due ed i treni di passaggio c'è mancato tanto così e il tuo destino risucchiato in posti che non hai mai visto. Le dita ingiallite, i capelli arruffati e quei soldi rubati a tua madre per non restare più qui Le lettere sui miti ed i dischi preferiti, vecchi e sconosciuti che tu mi consigliavi Io non li ho ascoltati mai, tu non mi hai ascoltato mai! Cosa vivo a fare se "normale" non è "giusto" e "giusto" non è "normale" Lo continuavi a gridare, già cominciavi a morire Ma le troppe parole, il sentirmi in difetto, le troppe ferite che battono nel petto, tu non le hai ascoltate mai! Ma è mai possibile che su miliardi di persone solo tu sei fragile e vulnerabile? Tra i tuoi simili resti come una chimera dei tuoi libri inutili.
7.
No che non voglio andare a dormire, versami prima un altro bicchiere. Son vecchio quando guardo i miei amici, ma ancora troppo giovane per essere felice. Farebbe molto meglio esser positivo, Però non posso rassegnarmi ad avere ciò che sono, se no che senso avrebbero i miei limiti? Ti ho mai parlato dei miei incubi? Mi spiace spaventarti così tanto quando esplodo, ma non tutti son capaci di trovare il giusto sfogo e non ferire. Tu non sparire! Non la vedi, ma c’è, questa piccola cosa che è più grande di me, che mi illude e mi fa stare meno male. Non lo vedi ma c’è, questo piccolo mostro che vive dentro di me, che sorride e che vive dei sogni che non ho. E’ solo grazie ai miei punti deboli se sono così forte! Quello che sono, che ho fatto, che penso, prescinde da un disegno più grande. Tutte le notti è sopra al mio petto, in silenzio, come un tatuaggio con scritti gli errori che ho fatto. Continuerò a farmi del male! Sbagliare e riprovare.

credits

released September 20, 2016

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Karcavejia Arluno, Italy

Nascono nel 2005. Ad oggi 4 album di hardcore melodico. Vito alla batteria, Filo al basso, Francesco alle chitarre con Corbe, voce del gruppo.
“Blocconirico” (2006) e “Formiche” (2009), avversi al sistema. Lo Stile permane ne “L’essere e il credere”.
“L’inverno su Marte” è un uomo che si guarda allo specchio, vede i segni del tempo, li accetta senza voler tornare indietro. Senza compiacersene.
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